Blog dedicato a tutti coloro che si trovano in una stato di profonda sofferenza, afflitti da gravi problemi di cui non vedono la soluzione.

Non è un sito a carattere religioso pur trattando di argomenti sacri.

Esso piuttosto si propone, per mezzo della straordinaria potenza di alcune invocazioni e suppliche appositamente selezionate dalla devozione popolare, di favorire la concessione di grazie e conforto morale a tutti quelle persone che, cadute nella disperazione, non sanno più a chi rivolgersi.

Pregate con tutto il cuore, fino a sentire vibrare l'anima, e qualcosa di sicuro accadrà...

lunedì 31 marzo 2014

SUPPLICA ALLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA


La Novena e la Supplica 

La Madonna della Medaglia Miracolosa
"Questi raggi che vedi
sono le grazie
che io spando sulle persone
che me lo domandano"
il Santo Rosario



LA NOVENA ALLA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Da recitarsi in preparazione alla Festa del 27 Novembre
e dei festeggiamenti dell'ultima domenica di giugno.

O Immacolata Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, compresi dalla più viva confidenza nella tua potentissima intercessione, manifestata così spesso attraverso la Medaglia, noi fedeli tuoi figli, t'imploriamo di ottenerci le grazie e i favori che domandiamo durante questa Novena. Affidiamo a te i bisogni della Chiesa, le intenzioni del Santo Padre, le necessità delle nostre famiglie e del mondo intero. Raccomandiamo in modo particolare alla tua materna intercessione i peccatori, i poveri, quanti soffrono nel corpo e nello spirito.(pausa di silenzio per chiedere le grazie più desiderate)

Ti chiediamo, o Maria, soprattutto la liberazione dal peccato e l'impegno costante nel bene, per orientare a Dio ogni nostro pensiero, parola ed opera. Ottienici anche dal tuo divin Figlio lo spirito di preghiera e di penitenza, la fedeltà alla nostra vocazione battesimale per tutta la vita, fino al giorno in cui raggiungeremo la beata dimora, dove tu risplendi Regina degli angeli e dei santi, Mediatrice di grazia per l'intera umanità redenta da Cristo Signore. Amen. 


Ave, Maria
O Maria concepita ..
 

Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai udito dire che alcuno ricorrendo alla tua protezione, implorando il tuo aiuto e chiedendo il tuo patrocinio, sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, e consapevole dei miei peccati mi prostro a chiederti pietà. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltale benigna ed esaudiscile. Amen.

domenica 30 marzo 2014

INVOCAZIONE A SANTA RITA

INVOCAZIONE A SANTA RITA

Santa Rita da Cascia
O Santa Rita, santa dell’impossibile e avvocata delle cause disperate, sotto il peso della prova, ricorro a te. Libera il mio povero cuore dalle angosce che l’opprimono e rendi la pace al mio spirito affranto.
Tu che sei stata scelta da Dio come avvocata delle cause disperate, ottienimi la grazia che ti chiedo… (esprimerla qui)
Sarei io il solo a non sperimentare l’efficacia della tua potente intercessione?
Se i miei peccati costituiscono un ostacolo all’esaudimento dei miei voti più cari, ottienimi la grande grazia di un sincero pentimento e del perdono, mediante una buona confessione.
In ogni caso, non permettere che io continui a vivere una così grande afflizione. Abbi pietà di me!
O Signore, vedi la speranza che ho riposto in te! Ascolta Santa Rita che intercede per noi, umanamente afflitti senza speranza.
Ascoltala ancora una volta, manifestando in noi la tua misericordia. Amen.

SANTA RITA da CASCIA
La Santa avvocata dei casi impossibili

Santa Rita è una delle Sante più amate ed è oggetto di una straordinaria devozione popolare perché è molto amata dal popolo che la sente molto vicina per la "normalità" dell'esistenza quotidiana da Lei vissuta, prima come sposa e madre, poi come vedova e infine come monaca agostiniana. 

A Santa Rita la vita non le risparmiò nulla:

Giovanissima fu data in sposa ad un uomo iroso e brutale col quale ebbe due figli, tuttavia con il suo tenero amore e passione riuscì a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.
Il marito fu assassinato e nel giro di poco tempo anche i figli lo seguirono nella tomba.
Ella però non si abbandonò al dolore, alla disperazione, al rancore o al desiderio della vendetta, anzi riuscì in modo eroico a sublimare il suo dolore attraverso il perdono degli assassini del marito. Si adoperò instancabilmente per riappacificare la famiglia del marito con gli assassini, interrompendo cosi la spirale di odio che si era creata.
Entrò in convento e lì visse gli ultimi 40 anni di vita in assidua contemplazione, penitenza e preghiera, completamente dedita al Signore.
Santa Rita, 15 anni prima di morire, ricevette la singolare "spina" di quella piaga che le si stampò dolorosa sulla fronte, che incessantemente le procurò i terribili dolori e le sofferenze inaudite della coronazione di spine.

sabato 29 marzo 2014

INVOCAZIONE A SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

RIVELAZIONE FATTA A S. BERNARDO DA GESU’  DELLA PIAGA ALLA SACRA SPALLA APERTA DAL PESO DELLA CROCE



    San Bernardo, Abate di Chiaravalle, domandò nella preghiera a Nostro Signore quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua Passione. Gli fu risposto: “Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce: questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia mi chiederanno in virtù di questa piaga verrà loro concessa; ed a tutti quelli che per amore di essa mi onoreranno con tre Pater, tre Ave e tre Gloria al giornoperdonerò i peccati veniali e non ricorderò più i mortali e non moriranno di morte improvvisa ed in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine e conseguiranno la grazia e la misericordia”.  

Preghiera per domandare una grazia
Dilettissimo Signore mio Gesù Cristo, mansueto Agnello di Dio, io povero peccatore Ti adoro e considero la dolorosissima piaga della tua spalla aperta dalla pesante croce che hai portato per me. Ti ringrazio del Tuo immenso dono d’Amore per la Redenzione e spero le grazie che Tu hai promesso a co­loro che contemplano la Tua Passione e l’atroce piaga della Tua Spalla. Gesù, mio Salvatore, incoraggiato da Te a chiedere quello che desidero, Ti chiedo il dono del Tuo Santo Spiri­to per me, per tutta la Tua Chiesa, e la grazia(...chiedere la grazia desiderata); fa che sia tutto per la Tua gloria e il mio maggior bene secondo il Cuore del PADRE. Amen. tre Pater, tre Ave, tre Gloria.

SAN PIO E LA PIAGA DELLA SPALLA
San Pio da Pietrelcina è stato uno di quei pochissimi sacerdoti santi ad aver avuto l'onore di portare sul proprio corpo i segni visibili e tangibili della Passione di Nostro Signore Gesù Cri­sto, e anche lui ha patito gli stessi atroci dolori alla piaga della sua spalla, a conferma di quanto rivelato diretta­mente da Gesù a San Bernardo sulla presenza di una dolorosissima ed inco­gnita piaga alla Sua Sacra Spalla. Una sconcertante scoperta riguardo ai dolori alla spalla patiti da Padre Pio è stata fatta dopo la sua morte da un carissimo amico del Padre, nonché suo figlio spirituale, Fra' Modestino da Pie­trelcina, il quale riferì: "... Dopo la morte di Padre Pio, continuai ad esplo­rare con cura ed oculatezza ogni lembo dei suoi indumenti che sistemavo e ar­chiviavo, con il presentimento che an­cora qualche altra sconcertante sco­perta avrei dovuto fare. Non mi sba­gliai! Quando fù la volta delle maglie, mi venne in mente che una sera del 1947, davanti alla cella N0 5, Padre Pio mi confidò che uno dei suoi più grandi dolori era quello che provava quando si cambiava la maglia... avevo pensato che quel dolore fosse stato causato al venerato Padre dalla piaga che egli aveva sul costato. Il 4 febbraio 1971 però dovetti cam­biare opinione allorché, osservando con più attenzione una maglia di lana da lui usata, notai sopra di essa, con mia grande sorpresa, all'altezza della clavicola destra, una traccia indelebile di sangue. Non mi sembrava, come nella "camicia della flagellazione" una macchia di essudazione sanguigna. Si trattava del segno evidente di una ec­chimosi circolare di circa dieci centi­metri di diametro, all'inizio della spal­la destra, vicino alla clavicola. Mi ba­lenò l'idea che il dolore lamentato da Padre Pio potesse derivargli da quella misteriosa piaga. Rimasi scosso e per­plesso. D'altra parte avevo letto su qualche libro di pietà una preghiera in onore della piaga della spalla di Nostro Si­gnore, apertagli dal legno della Croce che, scoprendogli tre sacratissime ossa, Gli avevano procurato acerbissimo dolore. Se in Padre Pio si erano ripetu­ti tutti i dolori della Passione, non era da escludersi che egli avesse sofferto anche quelli provocati dalla piaga del­la spalla. La sua sofferenza nel con­templare Cristo carico del pesante le­gno e più ancora, carico dei nostri peccati, gli aveva procurato certamen­te sulla spalla quella ennesima ferita. Dolore mistico e dolore fisico. Ormai, grazie al mio amico medico, avevo le idee chiare, o quasi, in proposito. In Gesù, carico della croce, sulla spalla si era avuta la distruzione del­l'epidermide e del sottocutaneo. Il peso del legno e lo strofinio del durissimo elemento rigido contro le parti molli, gli aveva prodotto una lesione trauma­tica muscolare, con "risentimento al­gico nevritico osseo". In Padre Pio quella lesione fisica, generata dalla sofferenza mistica, aveva determinato un profondo ematoma e una fuoriusci­ta di liquido ematico sulla spalla de­stra, con secrezione sierosa. Ecco quin­di sulla maglia un alone sfocato con al centro la macchia scura del sangue assorbito. Di questa scoperta parlai subito al padre superiore che mi disse di scrive­re una breve relazione. Anche Padre Pellegrino Funicelli, che per anni ave­va assistito Padre Pio, mi confidò che, aiutando parecchie volte il Padre a cambiare la maglia di lana che indos­sava, aveva notato quasi sempre, sulla spalla ora destra ora sinistra, una ec­chimosi circolare. In aggiunta a questa, un 'importan­te conferma mi venne dallo stesso Pa­dre Pio. A sera, prima di addormentar­mi, feci a lui, con tanta fede, questa preghiera: "Caro Padre, se tu avevi veramente la piaga alla spalla, dam­mene un segno". Mi addormentai. Ma, esattamente all'una e cinque minuti di quella notte, mentre dormivo tranquil­lamente, un improvviso, acuto dolore alla spalla mi fece svegliare. Era come se qualcuno, con un coltello mi avesse scarnito l'osso della clavicola. Se quel dolore fosse durato qualche minuto ancora, penso che sarei morto. Con­temporaneamente sentii una voce che mi diceva: "Così ho sofferto io!". Un intenso profumo mi avvolse e riempì tutta la mia cella. Sentii il cuore tra­boccante di amor di Dio. Provai anco­ra una strana sensazione: l'essere sta­to privato di quella insopportabile sof­ferenza mi era ancora più penoso. Il corpo voleva respingerla ma l'anima, inspiegabilmente, la desiderava. Era dolorosissima e dolce insieme. Ormai avevo capito! Confuso più che mai avevo la certezza che Padre Pio, oltre alle stigmate alle mani, ai piedi e al costato, oltre ad aver subito la flagellazione e la coronazione di spine, per anni, novello Cireneo di tutti e per tutti, aveva aiutato Gesù a porta­re la croce delle nostre miserie, delle nostre colpe, dei nostri peccati. E quel­la maglia ne portava indelebile il se­gno!".
da "Novissimum Verbum" (sett. - dic. 2002) 


INVOCAZIONE A SAN GIUDA TADDEO


Invocazione a San Giuda Taddeo Apostolo,
Santo delle cause senza rimedio
(Da non confondere con Giuda Iscariota)



Dio ha concesso a San Giuda poteri straordinari ed è specialmente in casi difficili che il suo mirabile aiuto viene esperimentato. Migliaia di persone invocano quotidianamente il suo intervento e molte loro preghiere sono state esaudite in modo miracoloso, anche quando la domanda sembrava senza speranza. Qualunque sia la malattia, la povertà e la miseria, l'angustia del cuore e dell'anima, perfino la disperazione, si può ricorrere a questo grande Santo e chiedere la sua potente intercessione.

S. Giuda era fratello di Giacomo, Apostolo anche lui, figlio di Alfeo e di Maria di Cleofe e sorella della Vergine Maria e quindi cugino di Gesù.Fu soprannominato Taddeo "Thad" che significa "dolce, misericordioso, amabile, generoso" e "Lebbeo", coraggioso. Da bambino senz'altro come coetaneo frequentò la casa e il cugino Gesù.
Entrambi crescevano accanto alla Vergine Maria. Probabilmente fu lui lo sposo delle nozze di Cana di cui ci parla il Vangelo. Giuda fu uno dei primi a ricevere l'invito di essere Apostolo; ebbe molti ostacoli da parte dei suoi parenti ma seguì senza tentennamenti e con eroica fermezza la chiamata del Signore per tutta la vita. Fu quindi uno dei dodici Apostoli e nell'ultima Cena domandò a Cristo come mai si fosse manifestato solo agli Apostoli e non a tutto il mondo (G.v. 14,22).
E' l'unica frase che il Vangelo ci ha conservato e illumina il suo entusiasmo verso la Parola di Gesù tanto che vorrebbe che fosse conosciuto da tutto il mondo.

Immagine conservata nella sacrestia della Chiesa di San Giuda Taddeo


Invocazione a san Giuda Taddeo

Oh  Santissimo Apostolo, San Giuda,
servo fedele e amico di Gesù -
Tutte le persone vi  onorano e invocano come patrono dei casi disperati.
Pregate per me, perché io sono così impotente e sola/o.
Vi prego, portatemi tangibile e rapida assistenza .
Venite in mio soccorso in questa grande necessità,  
Fate che io possa ricevere la consolazione
E l’aiuto del cielo in tutte le mie necessità,
tribolazioni e sofferenze,
in particolare (indicare la vostra richiesta)
e che io possa lodare Dio sempre con Voi.
Vi prometto, o Beato San Giuda,
Di essere sempre riconoscente di questo grande favore,
Per  onorare sempre  il mio speciale e potente patrono  ,
E per incoraggiare la devozione  a voi
Con la pubblicazione di questa richiesta. Amen.*

*Rendere pubblica la grazia ricevuta (Stampa, TV, Internet ecc.) è sufficiente un "Grazie San Giuda Taddeo".


SUPPLICA A SANTA FILOMENA


SUPPLICA A SANTA FILOMENA

Prostrato ai tuoi piedi, o grande e gloriosa Santina, vengo ad umiliarti la mia fervida pre­ce, la preghiera del cuore; accoglila benigna ed ottienimi grazie.
Santa Filomena: prega per me. Gloria al Padre.
Ho il cuore in tempesta, sento forti i colpi del dolore, la sventura mi opprime, ho bisogno di grazie. Aiutami Tu, esaudisci la mia pre­ghiera.
Santa Filomena: prega per me. Gloria al Padre.
Stanco, senza un conforto, privo di speran­za, solo, oppresso dalle tribolazioni, da Te ho fi­ducia di essere esaudito.
Santa Filomena: prega per me. Gloria al Padre.  
Conosco che la causa di tante sventure fu­rono i miei gravissimi peccati; impetrami Tu il perdono, infondimi l'amore a Gesù.
Santa Filomena: prega per me. Gloria al Padre.
Guarda, o Santa, alla mia casa, dà uno sguardo alla mia famiglia, mira con dolce sorri­so i tuoi devoti, asciuga le lagrime di tutti, in­fondi nel mio cuore il raggio della speranza, dà a tutti la pace, la salute e la provvidenza.
Santa Filomena: prega per me. Gloria al Padre.
Vedi di quante grazie ho bisogno, non mi abbandonare. Tu, che potente sei presso Dio, al­lontana da me la tristezza e la desolazione. Ren­di serena l'anima mia, liberami dai pericoli e dai flagelli; benedici la mia casa, la mia famiglia, i tuoi devoti e fa' che ottenga la desiderata gra­zia. (Si domandi la grazia…).
O Santa bella, non mi abbandonare e prega per me. Gloria al Padre.
In virtù dei tuoi martiri, chiedi a Dio per noi pietà. (3 volte).

 

 

 

 

Filomena di Roma

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Statua della santa di Johann Dominik 

Filomena di Roma (290 circa – Roma, 302) è stata una giovanissima cristiana, martire per la fede, venerata come santa.

Agiografia

Gli unici riferimenti biografici su Filomena derivano da una "Rivelazione" scritta da suor Maria Luisa di Gesù (1833)[1]. Secondo la tradizione, Filomena sarebbe stata principessa dell'isola di Corfù. A 13 anni si sarebbe recata a Roma coi genitori per incontrare l'imperatore romano Diocleziano che minacciava guerra al loro paese. L'imperatore, invaghitosi di lei, le offrì il trono di imperatrice di Roma. Filomena però, avendo consacrato la sua verginità a Cristo, rifiutò l'offerta e venne uccisa dall'imperatore.